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martedì 2 dicembre 2014

Unione dei comuni dell'appennino pistoiese, cos'è, come funziona e le varie criticità .


Da più di un anno e mezzo esiste l'unione dei comuni dell' Appennino Pistoiese,composta dai comuni di San Marcello Pistoiese,Abetone,Piteglio,Cutigliano e Sambuca Pistoiese,ma qualcuno se ne è accorto?

Nulla da recriminare all'attuale Presidente e Sindaco di Piteglio Luca Marmo,che anzi stà facendo molto per tentare di farla funzionare con impegno,specialmente in questo periodo dove è scoppiato il casino della fusione e fusioncine,scatenate dal duo Braccesi-Danti(sindaci rispettivamente di Cutigliano e Abetone e attualmente assessori dell'unione),che di nascosto dai loro colleghi (e compagni di partito)hanno iniziato la procedura per la fusione dei loro 2 comuni,per sgangiarsi dall'unione e mantenere la loro indipendenza,seppur in minima parte.

Ma cos'è esattamente l'unione dei comuni?come funziona?quali sono le problematiche di quella dell'appennino pistoiese?procediamo con ordine:dunque il decreto legge n°78 del 31/5/2010 e riproposto con più convincimento con la Legge n°135 del 7/8/2012,obbliga i comuni montani con popolazione inferiore ai 3000 abitanti a gestire in forma associata o in convenzione tutte le funzioni comunali;in questo senso sono obbligati Piteglio,Abetone, Cutigliano e Sambuca Pistoiese in quanto tutti molto sotto la quota richiesta,e San Marcello Pistoiese?avendo 6000 abitanti non è tenuto ad unirsi,ma ha deciso di farlo lo stesso.....o quasi! Generando non pochi problemi di cui parlerò tra poco.

L'unione è un nuovo ente,che mantiene in attività ciascun comune, ognuno con il proprio sindaco,gli assessori e i consiglieri e tutte le strutture necessarie al proprio funzionamento.

L'unione è composta da un Presidente che è a turno(per un anno)uno dei 5 sindaci, mentre i rimanenti 4 fanno funzione di assessori e da un consigliere di maggioranza e uno di minoranza per ogni comune;inoltre l'unione si dovrebbe dotare di tutte le strutture e personale,per gestire tutte le funzioni dei comuni,che entro il 2015(se non sbaglio)dovranno rimettere completamente a questa.

Insomma per dirla in parole povere,è una specie di mega-condominio di Sindaci e consiglieri,che per funzionare bene avrebbe bisogno della volontà e dell'armonia di tutti,ed è sotto gli occhi della popolazione che specialmente quest'ultima manca decisamente.

L'unione a questo punto è praticamente una scatola vuota,di cui secondo me il I°problema in assoluto è la disinformazione tra la gente,molti non hanno capito cos'è e come funziona,non sapendo a chi rivolgersi,complice anche il fatto che,come ad esempio il Comune di San Marcello la usa come”scusa-scaricabarile”per molte questioni,creando ancora più confusione.

Confusione che spesso scaturisce in vere e proprie”leggende urbane”come quella(sentita con le mie orecchie)che il presidente dell'unione,sarebbe la Dott.essa Tatiana Frullani,in realtà responsabile dei servizi sociali uniti di questa,uno dei pochi serivizi realmente funzionanti dell'unione....anche se la parola”funzionanti” è decisamente esagerata,ma questa è un altra storia.

C'è da dire che nel primo anno di vita la presidenza dell'unione era del Sindaco di San Marcello Silvia Cormio,scelta intelligente visto che era l'unica amministrazione che non sarebbe andata al voto l'anno successivo,ma la sindaca sanmarcelina non ha fatto percepire minimamente l'esistenza di questo ente durante il suo turno di presidenza.

D'altronde il comune di San Marcello,con la guida dell'attuale giunta

rappresenta una”anomalia”nell'unione,non è tenuta ad unirsi per legge,ma c'entrata lo stesso...o quasi come avevo detto prima.

Cosa significa?che unisce solo quei servizi dove ci guadagna come comune,in quelli dove ci rimette o non li unisce o ne viene addirittura fuori,come nel recente caso dei vigili urbani,in virtù del fatto”che non è tenuta ad unirsi” e ve lo dice uno che ha sentito personalmente in più di un consiglio pubblico,chiedere dalla giunta alla responsabile economica del comune,se ci si rimetteva o meno annettendo un servizio piuttosto che un altro.

Così si è creato un paradosso in cui il comune”più grosso”pesa su quelli più piccini,per via di una scappatoia legale che quest'ultimi non possano usare.

Quindi posso capire anche i malumori del comune di Cutigliano che vede che alcune spese sono lievitate associando i servizi,invece che diminuire e non possono usare l'escamotage di cui sopra.

Ora ad anno nuovo è già stato approvato il referendum per la fusione tra Cutigliano e Abetone ed ai piani alti della regione si stà muovendo per fare quello sulla fusione a 4,comprendente questi 2 più Piteglio e San Marcello,ed eventualmente quello sulla sola fusione tra questi ultimi due,quindi lo scenario dell'unione potrebbe cambiare notevolmente,mutando o addirittura cancellando l'unione, ed a questo si abbina che ha giugno bisognerà cambiare di nuovo presidente,di cui già rabbrividisco pensando a chi prenderà il posto di Marmo(che rimarrà comunque assessore)perchè come ho già detto mostra impegno,per quanto gli remino contro;personalmente se alla mossa di Braccesi-Danti avesse detto che non voleva più saperne non gliene avrei fatto una colpa.

Punto vero è che l'unione se sopravviverà dovrà incominciare ad informare la gente meglio con almeno degli uffici dedicati e un sito internet,dove sia più facile consultare i dati(non basta pubblicarle nei singoli siti comunali,in maniera complicata),sapere quando ci sono i consigli per poter assistere a chi lo volesse,chiedere copie degli atti e notificare lettere,poter chiedere quali sono i servizi associati e le deleghe dei Sindaci-Assessori.



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Distinti saluti
Marco Poli


 

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