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BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

domenica 5 novembre 2017

QUARRATA: che generazione siamo? di Giulia Borghesi


Mi chiamo Giulia, ho 18 anni da pochi giorni e vivo a Quarrata.
Questa  mattina ho assistito per la prima volta alla Commemorazione dei  Caduti  in guerra.  
Non  intendo fisicamente perché c’ero già stata . Intendo che ero li, presente,  con la consapevolezza di ciò che provavo ,di ciò che quei nomi incisi su un cippo commemorativo  rappresentavano per la storia della mia città e per il fatto di sentirmi parte integrante di una comunità in quanto maggiorenne.
 Mi ha colpita la solennità  dell’evento,  mi sono soffermata  sui  volti, mentre l’Assessore  Lia Colzi  leggeva  una poesia bellissima e significativa che ho studiato a scuola:


San Martino del Carso
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato
 
Credevo che aver iniziato ad interessarmi di politica, mi avesse resa più fredda.
Invece per un attimo mi sono rivista in quel giovane poeta che era partito credendo fosse doveroso per l’Italia entrare in guerra, per poi ritrovarsi  in mezzo a rovine, dolore e morte. Quei morti che lo circondavano e che lo portavano ad amare ancora di più la vita.
Ho continuato a guardarmi attorno:
corona d’alloro e fiori per doveroso rispetto.
Gli Alpini e la loro volontà di tramandare  eventi.
Le istituzioni, che oggi non hanno pronunciato frasi retoriche, ma sentite.
Età media 50 anni, credo,perché alla mia età gli adulti  sembrano tutti matusa.
Eccola la nota stonata: di ragazzi c’ero solo io.
Ed è un appunto che faccio anche a me stessa per non essere riuscita a far capire a miei coetanei quanto siano importanti certe commemorazioni.
 Rappresentano ciò che eravamo, siamo e saremo.
Eppure credo che tutti abbiamo recepito gli stessi insegnamenti, che tutti abbiamo studiato storia. Che tutti amiamo questo nostro essere liberi.
Ma se lo siamo lo dobbiamo a persone come quelle il cui nome è inciso sul cippo che si trova in Piazza della Vittoria. Ieri li ho letti uno per uno quei nomi, tutte quelle famiglie che provarono il dolore di uno o più lutti.
Tra i tanti sono tre i nomi che mi hanno colpita: DINO – GIUSEPPE – SEM
Li ho cercati, perché non fossero solo uno sterile nome…..
 
Innocenti Dino
figlio di Serafino e della Nannini Paolina, nato il 18/07/1893 a Tizzana di Quarrata (d.m. di Pistoia),
Soldato 126° Regg. Fanteria, morto il 01/11/1916 sul Carso (Monte Pecink, quota 308 e 278) per ferite
 
Innocenti Giuseppe
figlio di Serafino e della Nannini Paolina, nato il 01/06/1895 a Tizzana di Quarrata (d.m. di Pistoia), Soldato 330 Compagnia Mitraglieri, morto il 23/08/1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento
.
Innocenti Sem
figlio di Serafino e della Nannini Paolina, nato il 27/06/1897 a Tizzana di Quarrata (d.m. di Pistoia),
Soldato 8° Regg.Artiglieria da Fortezza, morto il 24/10/1918 sull’Altopiano di Asiago (Case Trotti
Conco) per  infortunio per fatto di guerra (scoppio polveriera a Case Trotti)
 
Tre fratelli…
 
Loro riuscirono a difenderci e noi che generazione siamo?
La mia è solo una lettera aperta ai quarratini e vi prego non create polemica, aiutatemi solo a capire perché  i giovani della mia età non partecipano alla vita politica attiva della nostra città. Sono davvero pochi quello che lo fanno  mentre, menomale,sono tanti quelli che si impegnano nel sociale ( ed è una cosa importantissima!). Grazie a chi vorrà rispondermi

Giulia Borghesi



 


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