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martedì 10 febbraio 2015

TZIPRAZ CHIEDE I DANNI DI GUERRA ALLA GERMANIA, AI TEDESCHI FURONO CONDONATI

LE NAZIONI UNITE CONDONARONO I DEBITI DEI DANNI DI GUERRA AI TEDESCHI
ADESSO I TEDESCHI NON VOGLIONO CHE LA UE CONDONI LA GRECIA !!!!
LA STORIA INSEGNA: « merda nasci e merda muori » .
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Alexis Tsipras rilancia e annuncia di volersi impegnarsi a rispettare in pieno il programma del partito con cui ha vinto le elezioni.

Non solo, ha dichiarato che è un "obbligo storico" per Atene chiedere alla Germania le riparazioni di guerra alludendo a quel 50% abbonato nel 1953 a Berlino da parte di tutti i paesi europei. Quando nel 1953 i paesi del post-Seconda Guerra Mondiale decisero di abbonare il 50% del debito di guerra alla Germania Federale probabilmente nessuno si sarebbe immaginato che qualche decennio dopo si sarebbe tornati sulla questione in modo accalorato. E invece Alexis Tsipras, il nuovo premier ellenico trionfatore delle elezioni con cui ha vinto con il suo partito di sinistra radicale Syriza sulla base della promessa di rinegoziare il debito con la Troika e interrompere l'austerity, è tornato come si suol dire a "bomba" sull'argomento. Di fronte all'intransigenza della Germania della Merkel infatti è quasi logico tornare con la mente a quel 1953, quando il mondo sopravvissuto all'abominio dell'aggressione nazifascista decise di condonare metà dell'enorme debito di guerra alla Germania per consentirle di riprendersi più velocemente. In una parola si parlò di solidarietà, la stessa che la Germania e i falchi europei sembrano essersi dimenticati ora che siedono dalla parte "giusta" della storia. E dal momento che proprio Berlino si oppone con fierezza alla richieste di Tsipras, ecco che il nuovo premier ellenico ha deciso di scagliare la "bomba": "Vogliamo i danni di guerra del nazismo". Tsipras ha anche detto che la Grecia intende ripagare il suo debito, ma solo dopo aver raggiunto un'intesa con i partner Ue, mentre al contrario i "falchi" non sono disposti a concedere alcuna dilazione alla Grecia. Magari quella di Atene rimarrà una semplice provocazione, eppure sarebbe lecito interrogarsi sul fatto che se la Germania insistesse sull'intransigenza, ignorando che ciò significherà scaricarne il costo sui greci più deboli e umili, ecco che la Grecia a quel punto potrebbe davvero allora chiedere a Berlino i danni di guerra mai saldati e condonati in un impeto di solidarietà. Ancor più che il debito contratto dalla Grecia è da addebitarsi a una classe politica corrotta e ora uscita di scena che ha truccato i conti nazionali e non certo alla maggioranza della popolazione che paga direttamente sulla propria pelle l'austerity imposta dalla Troika. Al contrario la Germania invase la Grecia distruggendone le infrastrutture e rubando le ricchezze nazionali così come fece con mezza Europa, da qui la provocazione di Tsipras di minacciare la Merkel con la richiesta dei debiti di guerra anche se probabilmente rimarrà una semplice provocazione.

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