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lunedì 5 maggio 2014

LETTERA DI VALTER GHILONI AD I CANDIDATI A SINDACO DI BARGA

VOLENTIERI RIPUBBLICO LA LETTERA DI
VALTER GHILONI

Bene, avevo postato qualche giorno fa che avrei detto la mia in seguito. Eccola. Nel mio stile venerdì ho inviato per mail questo testo ai due candidati di Barga, alla mail istituzionale per uno, alla mail della sua ex segretaria per l'altro visto che la mail sul volantino di Lassie era sbagliata (speriamo che anche Lassie non abbia sbagliato strada). Ora la rendo pubblica. So che le mie idee (e queste sono solo una piccolissima parte e sono forse le più "gentili") non saranno condivise dai più, troppo integralista e radicale il mio pensiero, ma tant'è, a farmi dare del pazzo ci sono abituato. Gentilissimi candidati alla carica di Sindaco del Comune di Barga L’assuefazione ai perversi esempi che arrivano dal mondo politico ormai ha contagiato tutti a tutti i livelli e la disaffezione verso l’attività amministrativa o politica in generale ha raggiunto livelli nauseabondi. Forse i soli che non se ne rendono conto sono proprio coloro che ancora partecipano a tale attività, dalla quale sono, causa le normative elettorali e l’impossibilità di scelta dei nominativi decisi nelle segrete segreterie dei partiti o in riunioni più o meno carbonare delle quali i cittadini poco o niente sanno, esclusi i più. Io già da anni ho scelto, per quanto riguarda la politica locale del nostro Comune, di non rendermi complice di scelte che non posso condividere, assistendo giornalmente a errori e sperperi insopportabili. Per questa tornata elettorale poi, come tutti i residenti di Via XXV Aprile a Barga, ho sottoscritto il documento con cui annunciamo la nostra rinuncia al diritto di voto come conseguenza dell’abbandono in cui versiamo. E non mi farà cambiare idea l’accenno fatto in uno dei vostri programmi e neppure la passeggiata dell’attuale Sindaco per la via del 30 aprile scorso. Ma posso fare anche di più. Posso utilizzare i miei personali contatti, le centinaia di persone su cui so di poter contare, per convincere altri a far si che il prossimo Sindaco di Barga, sia l’uno o l’altro, sia eletto con un numero di voti decisamente inferiore alle aspettative… magari anche con un annullamento pilotato volto a capire quanti la pensano in un certo modo. Così come posso indirizzare un consistente numero di voti sull’uno o sull’altro, dipenderà molto dall’atteggiamento che prenderete dopo aver letto questa comunicazione, dal tipo di amministrazione che pensate Barga abbia bisogno. Al di là dei vostri programmi pubblicati, oltre ciò che avete già reso noto e che, francamente, dovessi dare ad entrambi un voto da 0 a 10 difficilmente sarebbe sopra la grave insufficienza. Premetto che nessuno dei candidati alla carica di primo cittadino, per gli atteggiamenti degli ultimi anni in vari luoghi e varie occasioni ed in particolare per la vicenda del San Francesco, ritengo sia idoneo alla carica, valuterò comunque il mio comportamento e i suggerimenti che potrò dare ad altri sulla base della risposta che avrà questo mio scritto. Chiedo quindi a entrambi i candidati la disponibilità a impegnarsi pubblicamente di fronte ai cittadini non un contratto di berlusconiana e inopportuna memoria, ma con un impegno personale, forte e non rinnegabile almeno su una buona parte dei punti che ritengo indispensabili per chi dovrà guidare il nostro territorio. Non sono in un ordine d’importanza, anche se per me sono tutti essenziali. Alcuni sono indicati nei vostri programmi, in modo talmente blando da non poter essere presi sul serio. Fatti quindi, e non parole, chiedo.

1. Le cariche pubbliche devono essere svolte a titolo di servizio. Impegnarsi quindi a cancellare le previsioni di compensi per tali cariche per tutti coloro che verranno eletti tranne nel caso in cui non abbiano un lavoro o ottengano il collocamento in aspettativa non retribuita da tale lavoro. In nessun caso comunque il Comune dovrà erogare compensi superiori al livello minimo del personale dipendente dell’Ente. La motivazione di questa richiesta è semplice e allo stesso tempo banale: la politica deve essere servizio e non lavoro.

2. Equità retributiva nell’Ente. Non conosco direttamente le dinamiche retributive dell’Ente ma sono certo che, come in tutto il comparto pubblico, si trovano di sicuro compensi fuori luogo. Ho già chiesto al Governo (prima che lo dicesse il Presidente del Consiglio, posso documentarlo) di stabilire un tetto, molto più basso di quello che hanno indicato loro, ai compensi del pubblico impiego. Una forbice 1:4, massimo; vale a dire che se l’ultimo livello operaio percepisce 1.000€ il più alto funzionario dell’Ente non possa percepirne più di 4.000 (lordi, secondo me, ma vada anche per netti…). E’ una questione di equità, chi vuole altri redditi scelga di giocarsela sulla propria pelle nel mondo del privato. Questo con o contro il personale, con o contro il sindacato. Sarebbe un segnale forte per le centinaia di famiglie del nostro territorio che non arrivano a fine mese, anche fosse uno solo lo stipendio da ridurre.

3. Lavoro ai cittadini del Comune. L’Ente si impegni a non assegnare lavori in appalto esterni al termine dei contratti in essere ma ad assumere (con contratti a termine se del caso visto che ora sono di fatto liberalizzati) il personale necessario per l’esecuzione dei servizi necessari tra i cittadini residenti. Indico a puro titolo di esempio alcuni servizi che in parte sono affidati esternamente: pulizia strade, taglio erba, potature, manutenzione edifici pubblici, servizi vari negli uffici e nelle strutture, bidellerie… tutti lavoro che potrebbero ben essere fatti sotto la diretta dipendenza e direzione dell’Ente. La scelta degli appalti esterni, oltre a spostare spesso il lavoro verso soggetti non residenti, è una forma di sfruttamento dei lavoratori delle peggiori, basandosi su aste al ribasso, nelle quali centrali di smistamento dotate delle risorse necessarie partecipano a gare strappando prezzi irrisori e girando il lavoro in subappalto a terzi soggetti spesso malpagati (o non pagati… si vedano alcuni esempi recenti) con conseguenze sociali estremamente dannose. Ma forse è la politica che è proprietaria delle centrali di smistamento.

4. Riappropriazione del territorio e dei suoi beni. Banalmente una parola a mo di esempio: Gaia. Uscire dal servizio esterno e riprendere il controllo e la gestione dell’acqua del nostro territorio. L’acqua è di tutti, Gaia da quando gestisce il servizio non ha apportato alcuna miglioria, anzi, se del caso è molto peggiorato, si vedono tubature perdere per mesi, operai che non trovano gli impianti, situazioni di dubbia potabilità comunicate con grave ritardo…. Ma è una conseguenza del punto 3. Potremmo anche parlare di bonifica del territorio, di consorzi, di unioni…. Non servono teste pensanti ma operai al lavoro. E operai con cognizione di causa, legati al territorio e che conoscano per lo meno i luoghi.

5. Manutenzione del territorio. Girando per il nostro Comune si vedono i beni pubblici ormai allo sfascio più totale, e nel contempo si assiste al lancio dalla finestra di centinaia di migliaia di euro per lavori che, almeno visti dalla parte dei cittadini, sono pressoche inutili. Villa Gherardi, per esempio, costata almeno quanto realizzarne diverse nuove….più del Serchio ai Lucchesi, verrebbe da dire, e sulla quale si pensa ancora di investire (sperperare, sarebbe meglio dire). Ma anche lavori fatti e rifatti più volte per scelte sbagliate (marciapiedi di Via Pascoli….). La stessa situazione che ha portato noi residenti di Via XXV Aprile al testo che abbiamo inviato… errori in fase di realizzazione degli interventi. Non esiste, non deve esistere che chi scava una strada pubblica non ripristini, in modo serio ed efficace e con le dovute garanzie di durata, la sede stradale. Sembra invece di assistere alla gara a tirarsi indietro, la colpa non è mai di nessuno. Un monumento (nella rotonda….) in meno e un lavoro di manutenzione ordinaria in più. Non nuove strade, ma una corretta manutenzione e gestione di quelle che ci sono sarebbe più che sufficiente.

6. Ospedale. La battaglia per l’unico ospedale è una battaglia persa. Capisco che siete voi, candidati attuali, che avete venduto più o meno consapevolmente alla Regione il nostro San Francesco. Nostro, perché in gran parte costruito dalla cittadinanza nei decenni passati, quindi nostro perché così deve restare, crescere ed essere potenziato, non a scapito ma in parallelo al Santa Croce. Se la Regione ci segue ci segue, altrimenti chi ha la responsabilità di fronte ai cittadini della gestione del territorio deve avere il coraggio di scelte anche oltre la legge…. O di uscire dal sistema regionale… Non è follia, è con la follia che si ottengono risultati. E’ con manifestazioni clamorose, che attirino l’attenzione nazionale, che possiamo ottenere il risultato. E’ con la disobbedienza civile che si può contrastare il potere regionale che ci danneggia. Capisco anche che la costruzione di un nuovo ospedale muoverebbe interessi più o meno legittimi che per qualcuno sarebbero sicuramente importanti (fonti di illeciti guadagni, mi verrebbe da aggiungere, ma non lo faccio). Ma ci rimetteranno i cittadini. E questo non deve, non può accadere. Così come non dovrebbe, e già sta accadendo, che costi meno effettuare visite privatamente che presso il SSN. Così come non dovrebbe, e sta accadendo, che il medico del SSN mi dica che non può ricevermi prima di 8 mesi in lista di attesa ma che, volendo, il pomeriggio stesso, privatamente, un buchino si trova. Così come non dovrebbe accadere, e sta accadendo, che i cittadini siano lasciati soli a gestire situazioni sanitarie (anziani, disabili) che li portano alle volte a gesti estremi. Ci sono giovani medici disoccupati o sottoccupati. Abbiamo edifici pubblici idonei. La Regione non vuole lasciarci l’Ospedale? Facciamone uno nostro e funzionale, autogestito…. Proviamoci almeno!

7. Lavoro. Il Comune crei occasioni di lavoro sul territorio o quantomeno rimuova ostacoli affinchè ci siano soggetti che creano occasioni di lavoro. Non i centri commerciali, non la GDO che tanti danni hanno fatto al tessuto economico del nostro territorio (ricordo per inciso che il primo supermercato della zona è stato aperto proprio nel comune di Barga) ma apertura a piccole attività commerciali e artigianali che riversano i positivi effetti del lavoro sul territorio. E ritornare ad uno stile di vita rispettoso della persona, vietando le aperture festive continuative e non necessarie che hanno nel tempo contribuito allo sfruttamento dei lavoratori ed alla chiusura delle attività a carattere familiare. Capisco che una delle vostre liste sponsorizza una scelta diametralmente opposta, sbagliata, ve lo posso dire? Il Comune rimuova, anche oltre la Legge, gli ostacoli burocratici all’insediamento di nuove attività imprenditoriali rispettose dell’ambiente e del territorio, della salute e dei cittadini, con incentivi, abbattimento della burocrazia e quant’altro. E ostacoli, sanzioni, chiuda se necessario le imprese che tali caratteristiche non hanno. Se un’attività inquina si metta in regola in tempi certi e realistici, altrimenti deve chiudere, per rispetto a chi è corretto.

Avrei anche altre idee, forse ancora più radicali, forse più folli ancora, ma sarebbe per me già un segnale l’accoglimento della maggioranza di queste. Ripeto, con o contro la Regione, con o contro lo Stato, con o oltre la Legge. Chi guida un territorio deve essere disponibile a sacrificarsi per i propri cittadini. Non crediate che io sia un eversivo, credo solo che si possa, si debba, anche con azioni forti, convincere chi deve prendere decisioni al di sopra del Comune a prenderle nell’interesse del Comune e dei cittadini. Altrimenti se ne diventa complici, e questo denuncio e va denunciato. Non ditemi neppure: ma tu? Tu che fai? Perché non fai tu? Lo farò, quando la politica smetterà di essere lavoro e diventerà servizio gratuito. Lo farò, quando i tempi saranno maturi. E lo sto facendo, lavorando a formare coscienze critiche che sappiano leggere oltre le apparenze che state propinando per nascondere i veri interessi che ci sono dietro a tante, troppe candidature. E lo sto facendo, denunciando a chi ha la responsabilità di guidare territori (Regione, Governo) tutti gli sprechi, le inefficienze, gli errori cui giornalmente assisto, inviando decine di mail a tali soggetti. Che usualmente non vengono neppure lette, perché tanto a chi interessa dei pensieri dei citttadini? Per ora aspetto, aspetto la Vostra disponibilità a impegnarsi pubblicamente, magari in una diretta TV, impegni che nella sostanza siano quelli sopra indicati. Cosa che non farete, perché non è nel vostro interesse, non è nelle vostre corde. E allora non vi voterò, non mi renderò complice, e farò del mio meglio per convincere altri a lasciarvi soli.

Valter Ghiloni
Libero (per ora, e forse) cittadino del Comune di Barga.

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