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domenica 18 gennaio 2015

COFFERATI LASCIA IL PD, CHI HA LOTTATO PER LA SINISTRA NON PUO' STARE CON LE LOBBY

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Genova - Sergio Cofferati lascia il Pd, di cui è stato uno dei fondatori, attacca i vertici accusandoli di non avere detto nulla «sull’inquinamento delle primarie della Liguria da parte del centrodestra» e nel partito si infiamma la polemica, che fa riaffacciare anche lo spettro della scissione a sinistra.

E se fonti interne al partito descrivono un Matteo Renzi che invita a mantenere «calma e gesso», il vicesegretario Lorenzo Guerini dice che la scelta, «inspiegabile», «può danneggiare il Pd in una fase delicata» e gli chiede di ripensarci.

Il presidente della Liguria Claudio Burlando , sostenitore della vincitrice Raffaella Paita, lancia l’allarme: «Se non si ritrova unità si possono perdere le elezioni liguri». Ma Sel lancia già l’amo: «Se Cofferati dovesse rendersi disponibile per una candidatura, lo sosterremmo».

E, in serata, i civatiani liguri avvertono : non voteremo Paita («in realtà è lei ad aver cambiato la posizione del partito») e lavoriamo per un’altra lista.

La decisione di Cofferati, la cronaca della giornata Tra venerdì sera e sabato hanno tentato di tutto, dalla direzione nazionale del Partito, per scongiurare la sua decisione. Sono arrivate avances perché si potesse parlare di quanto è accaduto, ma ormai, per Sergio Cofferati, era troppo tardi. E così lo strappo: Cofferati, nel corso di una conferenza stampa a Genova, ha annunciato la sua uscita dal Partito democratico, dopo quanto avvenuto nelle primarie liguri.

«Esco perché di fronte a una situazione del genere, dove regole ed etica non hanno valore, io non posso più restare», ha detto. E non solo. Cofferati porterà le motivazioni della decisione del comitato di garanzia alla Procura della Repubblica: «Se oltre alle irregolarità ci fossero anche reati, è giusto che si indaghi».

«Il voto è stato inquinato come ha dimostrato il collegio dei garanti ma quel che è più grave è che il centrodestra è intervenuto nelle primarie del centrosinistra per proporre un modello politico e il mio partito non è intervenuto per fermare questo», ha aggiunto.

«Esco dal Pd e non lo faccio per fondare un altro partito, andare in un altro partito, o dare altra rappresentanza», ha spiegato. L’ex leader della Cgil è uscito sconfitto dalle Primarie liguri rispetto alla renziana Raffaella Paita e ha denunciato presunte irregolarità, compreso la partecipazione al voto del centrodestra.

«Inaccettabile il silenzio del mio partito» «Una parte in cui ci sono fascisti non pentiti interviene in casa dell’altro per proporre o imporre un modello di governo, non mi sorprende che lo proponga quella parte, inaccettabile è il silenzio del mio partito», ha continuato Cofferati parlando della campagna pro Paita fatta da esponenti del centrodestra.

«Anzi - ha aggiunto Cofferati - il partito ha parlato, perché un ministro della Repubblica, Roberta Pinotti, è venuta a Genova a sostenere Paita e a teorizzare l’opportunità di fare nascere qui un governo con il centrodestra. E non è stata smentita. Questo è un grande tema etico che non viene affrontato, anzi il mio segretario ieri ha immediatamente proclamato Paita candidata».

Cofferati, parlando dell’ inquinamento del voto del centrodestra ha citato «Alessio Saso (Ncd) inquisito per voto di scambio che disse farò votare Paita per poi fare accordo politico per le regionali». Ha quindi parlato di «Eugenio Minasso, fascista non pentito che aveva sostanzialmente detto la stessa cosa». «Poi - ha aggiunto - l’ex senatore Franco Orsi ha fatto lo stesso. Il centrodestra si è mobilitato per votare alle primarie del centrosinistra: questo è problema politico e morale».

Cofferati ha poi ricordato che «il presidente Napolitano diede a Renzi l’incarico di governo di larghe intese per fare riforme perché mancava la maggioranza. Qui in Liguria manca invece una giustificazione perché si deve ancora votare. Il Pd non ha discusso di questo qui in Liguria. Non mi sorprende che lo proponga Saso. Inaccettabile è il silenzio del mio partito».

«Le primarie di Napoli sono state annullate per molto meno» «A Napoli le primarie sono state invalidate per problemi in 3 seggi. E c’è un comportamento diverso in Liguria dove sono state annullate in 13 seggi. Non capisco che cosa sia successo. Resta la partecipazione anomala di povere persone straniere guidate in gruppo e istruite su come votare. Viene anche indicato l’uso di denaro per stimolarne il voto. Ma la sostanza politica è l’inquinamento attraverso il voto sollecitato e ottenuto del centrodestra», ha anche aggiunto Cofferati.

«Momento doloroso, sono tra i fondatori del partito» «Per me è un momento molto doloroso, sono tra i 45 fondatori del Partito democratico e ho creduto molto in questo progetto politico», ha anche spiegato l’ex sindaco di Bologna commentando le sue dimissioni dal partito. «Non lascio però il Parlamento europeo», ha aggiunto.

Il parlamentare europeo è poi tornato a parlare delle irregolarità nelle primarie: «Oltre ai 13 seggi annullati bisogna aggiungere quelli dove indagano la Procura o il dipartimento antimafia. Il numero perciò è molto più consistente. Ad Albenga hanno votato in molti come mai era successo. Molti ragazzi marocchini, hanno votato per passione? Non ho capito perché sono stati cancellati tutti i voti dove ci sono state irregolarità. Perché andavano semmai cancellati solo i voti irregolari. Attendo spiegazioni».

L’annuncio durante una riunione del Pd Prima della conferenza stampa, Cofferati aveva annunciato la sua decisione durante la riunione del Pd convocata dal segretario regionale Giovanni Lunardon e quello genovese Alessandro Terrile.

L’incontro, ampiamente partecipato, si è svolto con Sergio Cofferati e i suoi sostenitori ed è stato un tentativo di persuadere l’ex sindaco di Bologna a non compiere atti di rottura dopo le polemiche sulla sconfitta alle primarie regionali.

Ma lo sforzo è stato vano: «Esco dal Pd e fonderò una mia associazione - ha detto Cofferati -non chiedo a nessuno di seguirmi». L’ex leader della Cgil ha aggiunto di non volersi candidare come presidente della Regione: «Sosterrò chi dimostra certi valori», ha concluso.

A lasciare il partito, anche Iole Murruni, presidente del Municipio Valpolcevera.

VIDEO: http://bcove.me/fpq8qs2t

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