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giovedì 20 marzo 2014

LAZIO: VINCONO I COMITATI PER L'ACQUA PUBBLICA , E' LEGGE !!!!!

Lazio: Vincono l’acqua pubblica e la partecipazione. Approvata la prima legge in Italia per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua, presentata da cittadini e comuni.

Dopo la straordinaria vittoria referendaria di giugno 2011, dopo un percorso durato due anni che ha intrecciato le esperienze dei comitati e di numerosi comuni del Lazio, dopo 12 mesi di pressioni sul Governo Regionale, oggi, 17 marzo, finalmente, è stata approvata all’unanimità la proposta di Legge popolare n°31, per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio. Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future. Una discussione in Aula Consiliare niente affatto semplice che, in prima seduta , si è protratta fino a tarda notte, per essere poi aggiornata a questa mattina. Decisiva è stata la costante presenza di rappresentanti dei comitati e degli enti locali che hanno contribuito a sventare i tentativi di ostruzionismo e di modifica dei principi cardine della legge. Una pressione dal basso che assolutamente non dovrà attenuarsi nei prossimi mesi, quando a livello regionale dovranno essere elaborati atti legislativi fondamentali , quali la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo. Saranno queste infatti le prossime occasioni per applicare concretamente i principi contenuti nella legge approvata oggi e di valorizzare gli spazi di partecipazione da questa aperti. Nel frattempo ci si aspetta che, coerentemente alla legge approvata, venga salvaguardata la libertà di quei comuni del Lazio che rischiano il passaggio forzato al gestore dell’ATO di riferimento pur volendo gestire il servizio in autonomia. Unico neo della discussione odierna è stato, infatti, il poco coraggio della maggioranza nell’affermare con chiarezza tale principio. Oggi quindi si festeggia insieme a tutti gli altri comitati che, in altrettante regioni, stanno lavorando per l'approvazione di testi di legge analoghi. L'auspicio è che, a partire dal Lazio, si inneschi finalmente una reazione a catena che veda i governi regionali rispettare la volontà dei cittadini e il diritto all'acqua, proprio in un momento in cui questo viene nuovamente minacciato dal vento privatizzatore che soffia dal governo. Per approfondire i contenuti della legge e le prospettive da questa aperte invitiamo la stampa e i cittadini ad una conferenza stampa domani, 18 marzo, alle ore 11.30 presso la sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, al secondo piano in via S.Ambrogio, 4 a Roma.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica

QUESTO IL COMUNICATO STAMPA DEL 12/03/2014 :

Comunicato stampa

12 marzo - La Regione Lazio si esprime sulla proposta di legge popolare per l'acqua pubblica. Sceglierà il rispetto della volontà popolare?

Domani, 12 marzo, la Regione Lazio ha un'ottima occasione per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum sull'acqua di giugno 2011 e di applicare quei decreti presidenziali che hanno sancito quel risultato con la formula "E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare". Potrà farlo approvando la legge di iniziativa popolare n°31, che 40.000 cittadini insieme a 40 amministrazioni comunali della Regione Lazio hanno presentato affinché si vada in direzione di una gestione davvero pubblica e partecipata del servizio idrico. La discussione in aula consiliare sarà quindi un momento cruciale affinché quel testo venga approvato senza stravolgerne i principi, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale, quindi gestibile al di fuori delle regole di mercato, e dalla definizione degli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici, senza dimenticare gli aspetti che tutelano la partecipazione delle comunità locali e che incoraggiano la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. La Regione Lazio avrà anche l'occasione per valorizzare la partecipazione dei cittadini che è stata tema ricorrente della campagna elettorale di Zingaretti: è infatti la prima volta che viene utilizzato lo strumento del referendum propositivo, previsto dallo Statuto Regionale. Nel caso in cui la discussione non porti, entro il prossimo 25 marzo, ad un atto deliberativo determinato in base ai principi del testo di legge n.31, andremo infatti incontro ad un referendum regionale, che darà nuovamente la parola ai cittadini, ma che comporterà anche una spesa collettiva che può essere evitata approvando la legge 31 e applicando la volontà già espressa da 2 milioni e mezzo di cittadini del Lazio in occasione dei referendum del 2011.

Ancora una volta quindi parlando di acqua si parla di democrazia, ma non solo, perchè una legge che contenga i principi di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali e dello stesso ruolo degli enti locali, oggi più che mai sotto attacco. Per tutti questi motivi invitiamo tutte le realtà, i cittadini e le cittadine, le istituzioni e gli organi di informazione ad accendere i riflettori su ciò che avverrà nei prossimi giorni nella sede della Pisana e sui protagonisti di questo importante passaggio: i consiglieri regionali, che sono chiamati a votare sulla proposta n°31, e le amministrazioni e i comitati promotori di quel testo.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

"l'acqua e' di tutti , e' sempre stata pubblica e deve rimanere pubblica.........
l'acqua e' un bene ed un diritto inalienabile di ogni uomo e di ogni essere vivente."
QUINDI ABBIAMO IL DOVERE DI PROTEGGERLA DALLE SPECULAZIONI DELL'INCAPACITA' O DELLA CORRUZIONE POLITICA !!!!!

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