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BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

martedì 2 gennaio 2018

RACCONTO DI CHIARA FRANCESCHINI: IL PRINCIPE DEI DUE MONDI.... Buona lettura.....

E come sempre, vi lascio con il mio racconto: "Il Principe dei due Mondi". Buona lettura! 
 
Il Principe dei Due Mondi 
 

Prefazione :
Questa favola la dedico a Munny ed a tutti gli altri "Munny" di Questo Mondo ovvero a tutti coloro a cui la Vita ha tolto la parola, ma riescono ugualmente a comunicare; a cui ha negato la vista e nonostante ciò riescono a sognare; a cui ha impedito il movimento eppure fanno il loro percorso.  
Ho cercato di usare un linguaggio adatto a tutti, anche a coloro che sono adulti ma solo sulla carta d'identità. Buona Lettura. 
 
GRAZIE di esistere Munny! 
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Sembrava una giornata come tutte le altre se non fosse stato per quel fruscio che si era sentito nell'erba un momento prima. Non un gemito, non un lamento; solo un soffio. "E' pensante?" Chiese Acacia ad Erba "Beh effettivamente un po' lo è! Sono abituata a mimetizzare, non certo a sorregge con i miei fili." Ma ecco arrivare subito le sorelle Liane, per sistemare meglio il fagottino, esortando l'amica Erba a piegarsi per creare un nido, ad essere accogliente come la paglia ed a profumare di fieno appena tagliato. "Ora va decisamente meglio!" Esclamò sollevata Erba quando le sorelle Liane si intrecciarono per formare un'altalena. "Secondo voi, che cosa è?" Chiese curiosa Erba addrizzandosi. "Un Elementale non è di sicuro!" Rispose il saggio Baobab. Il maestoso albero si ergeva alto e possente in mezzo ai cespugli erbosi della savana, nei pressi di alcune acacie. "E se fosse un vegetale?" Si interrogò Acacia perplessa. Le sorelle Liane subito in coro: "Non si è mai visto un vegetale con i capelli, giusto Baobab?" L'albero gigante aprì i lunghi rami in segno di incertezza. Poi propose: "Ho un'idea: mando subito le mie radici ad interrogare  Madre Terra." Da una profondità indefinita si sentì una voce: "Dunque: ha delle foglie sulla testa, è bitorzoluto ed è verde?" "No!" Scossero subito tutti. "Peccato, avrebbe potuto essere un sedano! Vediamo... ha dei fili verdi, un busto solido ed è arancione? In tal caso potrebbe essere una carota." La vegetazione si mise a ridere: "Scusaci Madre Terra, abbiamo capito che un vegetale non è sicuramente! Siamo stati degli sciocchi." Acacia, ondeggiando la chioma ad ombrello, domandò: "Sarà pericoloso? Ha queste due grosse radici in basso con cui crea dei vortici." "Non credo che lo sia: non ha un'accetta, non ha del fuoco e non ha veleni con sé." Erba lo ispezionava piano alla ricerca di indizi. Improvvisamente i pensieri delle piante vennero interrotti dalle risate gioiose del batuffolino, che aveva ascoltato tutto. "Ehi, mi state facendo il solletico, non posso più trattenermi! Grazie Liane del vostro abbraccio, mi avete fatto sentire al sicuro." La vegetazione rimase stupita perché non si aspettava certo che qualcuno potesse intercettare i loro pensieri. Non era mai avvenuto, da quando mondo è Mondo, che qualcuno fosse riuscito a capire le piante. Perciò fecero silenzio; allora l'esserino proseguì: "Mi piace questo posto: conversate in una tonalità ideale per il mio udito sopraffino e tutto intorno odora di verde. Dove mi trovo?" Formulò sorridendo. "Noi siamo in Questo Mondo. Più oltre, c'è il Regno degli Elementali, su cui imperano: Re Tuono, la Regina Tempesta e la Principessa Electra. E tu, chi sei?" "Sono un cucciolo di leone: mi chiamo Dorato, ma qualcuno mi chiama anche piccolo Hulk per la mia forza. Sono un esploratore, adoro vivere nuove avventure. Vivo nel Mio Mondo: mio padre è il Re di tutti gli animali e mia madre è la Regina." Acacia chiese sorpresa: "Quindi tu sei un Principe?" Il leoncino annuì. Poi Acacia notò il manto del felino e sorridendo fece: "Il tuo pelo è adornato d'oro, devi essere molto prezioso." Dorato si rilassò, si sentiva proprio bene in Questo Mondo. "Mi avete fatto ridere quando cercavate di capire chi fossi. I fili che ho sulla testa non sono capelli o cespugli, è la mia criniera. 
E voi come vi chiamate?" "Io sono Baobab, lei è la fresca Erba, poi c'è la dolce Acacia ed infine le sorelle Liane." "Piacere, sento che diventeremo presto amici. Sapete cosa sia questa aria umida che mi appesantisce il pelo?" "E' nebbia, forse nel tuo mondo non c'è. E' tanto che è scesa, da allora la nostra terra si è trasformata nella Savana che non c'è perché è coperta dalla foschia." Gli abitanti di Questo Mondo apparivano piuttosto tristi. "Però c'è una cosa strana: 
tu hai mille colori intorno." E tutti annuirono. "Inoltre sei riuscito a giungere fin qui senza una guida. Ciò ti fa onore perché è difficile trovare anime coraggiose che sfidino l'incerto." Aggiunse la dolce Acacia. Il leoncino percepiva dal tono delle loro voci, che i nuovi amici avevano veramente bisogno di aiuto. Perciò iniziò ad indagare: "Vorrei sapere cosa avvenne quando i colori sparirono. 
Se posso, vi aiuterò a ritrovarli." Baobab prese a raccontare: "Molto tempo fa, Re tuono, arrabbiatissimo, insieme alla Regina Tempesta, si scatenarono su di noi, tanto che un albero ne subì le conseguenze: la Principessa Electra scagliò una delle sue terribili saette, bruciandolo fino alle radici. Il motivo per il quale abbia colpito proprio lui noi non lo sappiamo; però abbiamo notato che fosse l'unico a punta. Da quel giorno è calata la nebbia e non abbiamo più i colori." Erba aggiunse: "Noi siamo molto spaventati da Re Tuono che urla ed imbriglia le liane, strappa i rami e fa cadere le foglie. Sua moglie ci riversa sopra una pioggia torrenziale che ci inzuppa fino alle radici." "È comprensibile che siate impauriti, chi non lo sarebbe? Voglio andare da Re Tuono per avere delle spiegazioni. Ma prima dovreste fornirmi più notizie sulla Principessa." "Dunque possiamo dirti poco su di lei se non che ha una luce abbagliante che dura un attimo a cui segue un boato, poi si sente un suono Bang, dopo un grach a seguire un gggrrrrr ed infine l'odore acre del fumo dei resti di carbone." La vegetazione avvertì che Dorato si era irrigidito, ma ciò nonostante il leoncino continuò: "Non posso crederci: la descrizione che mi avete fatto della Principessa Electra corrisponde alla Strega Scossa che mi ha cambiato la vita!" Si intuiva che Dorato era fortemente turbato. Poi riflettendo a voce alta Acacia sbottò: "Sono sicura che esse siano la stessa Entità." "Deve essere così!" Confermò il saggio Baobab. Allora il leone decise di andare nella terra degli Elementali, laggiù dove nessuno è mai giunto prima. "Chiederò un'udienza ai regnanti per giungere al cospetto della Principessa Electra. Se Ella fosse veramente la strega Scossa nel Mio Mondo, dovrà darmi molte spiegazioni." Concluse il piccolo, che di piccolo non aveva niente se non il corpo. "Dorato non sai quello che fai! Gli Elementali sono potenti e pericolosi se non si sa come trattarli." "Amici, da voi ho appreso che il  calore intorno a me dissolve la nebbia riportando il colore." "Vero! Sembri un arcobaleno!" Disegnò Erba piegandosi in un meraviglioso arco. "Ciò significa che posso riportare il colore ovunque. Li inondero' di Luce." E si rotolò con Erba, abbracciato dalle sorelle Liane, facendo una carezza ad Acacia ed una a Baobab. L'imponente albero gli fece fare tre promesse: "Uno: abbi cura di te; due: prometti che assumerai una protezione contro la strega Scossa; tre, la più importante: giura che tornerai da noi il più spesso possibile. Ci piace molto stare insieme a te." Ci fu un attimo di commozione, Dorato annuì come solo lui sapeva fare e partì nella stessa maniera in cui era arrivato: in un soffio. Mentre attraversava le onde temporali di Questo Mondo, Dorato con le zampe posteriori, formava dei cerchi concentrici per creare l'Energia a lui necessaria. Dopo breve tempo avvertì un rumore assordante e la pioggia gli inzuppò il pelo. "Sono arrivato!" Capì subito. Dorato era inquieto; d'altronde non v'è coraggio senza paura. Prese un respiro profondo e si concentrò, trasformandosi in una statua d'oro. Re Tuono, che non era abituato al silenzio, rimase colpito nel vedere un essere animato diventare marmoreo. Pertanto si tacitò immediatamente visto che l'Elementale più pregiato era venuto a fargli visita. Corse da lui per confidarsi: "Oro, ti ringrazio per essere qui. Stiamo vivendo un momento difficile: ho litigato con mia figlia Electra e lei è fuggita. Da allora mia moglie non riesce a smettere di piangere. Dimmi, come posso risolvere la situazione?" Il leoncino non sapeva cosa pensare. Re Tuono intanto aveva esortato la Regina a raggiungerli, la quale, per nascondere la tristezza, si era asciugata le lacrime. La pioggia cessò all'istante, il vento si calmò e la nebbia si diradò facendo spazio ai colori. Ecco chi produceva tutta quella umidità: il pianto di Tempesta! In un attimo tornò il sole su tutto il creato: Baobab riacquistò il suo verde possente e fu felice di rivedere finalmente la savana. Erba fu immensamente contenta di poter danzare insieme alle amiche fino ai confini della prateria.  Acacia fu molto lieta di scorgere di nuovo le figlie ed i loro ombrelli potettero di nuovo fare ombra. La vegetazione pensò subito al Principe Dorato e alla sua determinazione, grazie alla quale erano tornati i colori e con essi l'allegria. Questo Mondo ora era davvero meraviglioso: tutto variopinto, soleggiato ed accogliente, con i suoni regolari come il battito cardiaco. I fiumi che, mentre scorrevano, intonavano rilassanti melodie per il cantico delle balene. Nel mentre che Questo Mondo si risvegliava, il Re prese una decisione, ma aveva assolutamente bisogno del sostegno del leoncino il quale era rimasto inerme, basito dalla razione del Re. Forse lo aveva scambiato per un altro animale! Re Tuono disse ad un ad un tratto:  "Vorremmo ricongiungerci con nostra figlia, ma solo con il tuo aiuto prezioso riusciremo nel nostro intento!" Il leoncino stupito domandò: "Perché avete riposto una fiducia tanto smodata in me, che per voi, sono uno sconosciuto? Che qualità avete notato in me, per destare cotanta stima?" La Regina si espresse per prima: "Perché tu sei il Leone d'Oro, tra i metalli sei il miglior conduttore di energia. Siamo dunque certi che tu potrai condurci da nostra figlia. Lei è attratta dall'oro come la Vita lo è dall'ossigeno." Ed in quel momento Dorato capì perché la Strega Scossa si fosse abbattuta proprio su di lui. Il Re aggiunse: "Ti prego Dorato, partiamo tutti e tre. Tu solo puoi mostrarci la Via per arrivare nel Tuo Mondo. Non possiamo promettere che Electra non ti colpirà più, perché è nella sua natura scaricarsi. Ma possiamo giurare che non ti lasceremo mai, divideremo il peso della sua collera insieme. Io sarò il tuo coraggio." Mormorò Re Tuono. "Ed io sarò la tua Forza." Concluse la Regina. I due si posizionarono l'uno a destra e l'altra a sinistra, piegandogli leggermente le zampe. In quel momento sentirono Dorato contrarsi e ne rimasero visibilmente confusi. Il leoncino sorridendo spiegò: "Non preoccupatevi, ci sono abituato, per me è normale..." I sovrani lo strinsero forte sussurrando: "Saremo sempre al tuo fianco e quando avrai bisogno di una dose maggiore di forza e di coraggio, stringici forte." Dorato si sentiva molto emozionato. "Per affrontare nostra figlia ti dovrai armare di pazienza." Lo informò il Re; Dorato pensò subito a suo padre ed alzò la zampa annuendo. "E non solo di quella! Ti occorrerà tanto, anzi, tantissimo Amore." Aggiunse la Regina Tempesta. "Allora non ci saranno problemi: mia madre ne è colma. Presto, partiamo!" "Sei un'Anima nobile e noi ti saremmo grati se volessi diventare il Principe di Questo Mondo!" Dorato protese il capo: "La Vostra Corona non avrebbe potuto trovare una testa più onorata di indossarla!" E fu così che Dorato divenne il Principe dei Due Mondi. 
 
Chiara Franceschini .

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