ulivi

ulivi
BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

mercoledì 3 gennaio 2018

FIABA di CHIARA FRANCESCHINI : ...... UN GALLO DA GUARDIA ......... Buona lettura ......



Un Gallo da Guardia 

Un giorno nonna Piera e nonna Ginetta decisero di andare a comprare un gallo, perché ogni mattina trovavano una gallina di meno nel pollaio.
"Per arrestare la fuga, occorre un gallo bello grosso, forte, dalla voce possente. Così quando darà l'allarme noi lo sentiremo subito." Dissero le nonne.
Appena il gallo giunse nel pollaio iniziò con il giro di ispezione, ma nel punto più lontano si fermò e prese a cantare e a raspare a più non posso.
Le nonne, leggermente preoccupate, pensarono che al gallo occorresse qualche ora per ambientarsi, perciò lo lasciarono fare.
Ma quando venne buio il gallo non aveva ancora mangiato e quindi le nonne decisero di portargli qualche chicco di grano proprio laggiù, dove lui si era impuntato.
Nonostante ciò il gallo ignorò il cibo e continuò tutta la notte emettendo un insistente "Chicchirichì Chicchirichì" e scavando con le zampe come un forsennato.
Al mattino dopo le nonne erano molto preoccupate perché a forza di raspare, il gallo si era addirittura sciupato una zampina e avevano dovuto mettergli una benda.
E poi non aveva fatto amicizia con nessuna gallina, non aveva mosso un passo da quando era arrivato, non aveva beccato. Era solo fissato con quel movimento strano.
Basta, non se ne poteva più neanche di quel canto assordante! Pero' lui continuava imperterrito a squarciagola, oramai roco, continuando indefesso a smuovere il terriccio nel solito punto dove si era fermato il mattino prima. Le nonne decisero percio' di chiamare il venditore del gallo per restituirlo ma lui si oppose, dicendo che quello era il miglior gallo da guardia, lo aveva programmato personalmente a tale scopo! "Chiamiamo qualcuno che ci aiuti, perché il gallo si e' incantato." Dissero sbuffando tra loro le due signore; alle quail non rimase che interpellare lo zio Stefano, affinché venisse a sistemare il gallo matto.
"Ma io aggiusto componenti elettronici, progetto piste elettriche, non mi intendo di animali." Ma le nonne insistettero: "Abbiamo pensato a te perché il Gallo deve avere qualche guasto, oppure si e' rotto! Deve essergli saltata quaIche rotella nel cervello." "Chiamate il Veterinario!" "Già fatto: il dottore ha detto di sentire uno specialista.
Quest'ultimo lo ha diagnosticato stereotipicamente asociale." Ma sentite le insistenze delle due donne, allo zio Stefano non rimase che capitolare.
Arrivò e subito fu incuriosito dal punto in cui il gallo si era fermato. Lo zio Stefano, andando vicino all'animale, si accorse che il volatile stava cercando di tappare un buco, da cui passava la faina per rubare le galline di notte.
Altroché galline in fuga, venivano rapite per essere mangiate! Sicché lo zio Stefano aggiustò il recinto con del filo di ferro.
Le nonne glielo avevano fatto portare per chiudere il becco al gallo e fermargli le zampe.
Che sciocche! Il gallo stava solo facendo il suo lavoro: proteggeva come meglio poteva le galline cercando di tamponare lo squarcio ed urlando per dare l'allarme!
Povero gallo da guardia: stavano per scambiarlo per un gallo matto, quando bastava solo saperlo ascoltare.

Chiara Franceschini mamma di Lele alias Lulù 

Nessun commento:

Posta un commento