Scoperto dai Fratelli il bassorilievo rappresentante don Felice Radici il benefattore che ha permesso l’apertura della scuola dell’Infanzia, oggi vanto dell’istituzione massese.
Toccante cerimonia nel cortile della grande scuola dei Fratelli delle Scuole Cristiane “San Filippo Neri” a Massa presenti Fratel Alberto Direttore della grande struttura, i numerosi alunni, i docenti, genitori.
E’ stato affisso sulla parete della scuola un bassorilievo rappresentante don Felice Radici.
Ha benedetto la lapide l’amministratore apostolico della diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli mons. Gianni Ambrosio; insieme a lui erano presenti don Mario Amadi e don Massimo Nocchi, rispettivamente parroco e vice parroco della parrocchia dei Quercioli, e don Stefano Lagomarsini, parroco del Mirteto. Con la lapide sulla facciata dell’edificio scolastico, la Comunità dei Fratelli di Massa e la Scuola tutta, vogliono esprimere la loro gratitudine a fratel don Felice che ha donato alla San Filippo Neri una consistente somma di denaro che ha dato l’avvio definitivo all’apertura della scuola dell’Infanzia, oggi vanto dell’istituzione massese che ha potuto così prolungare la proposta educativa per otto anni, a quanti lo desiderano.
Dal settembre del 2016, anno dell’inaugurazione, la scuola dell’Infanzia ha guadagnato in qualità e quantità. Dai 18 bambini iniziali si è passati agli attuali 50 e si sta pensando all’apertura di una terza sezione per accogliere le numerose richieste che provengono dalle famiglie non solo per l’esperienza educativa delle maestre Eleonora Bonotti, Veronica Di Lauro, Stefania Gianardi, Benedetta Tartarelli e la madre lingua Denise Woods, ma anche per gli aspetti logisti quali le aule spaziose e luminose, le attrezzature, la mensa interna, il parco giochi, il parcheggio interno oltre naturalmente lo stile educativo proprio della scuola lasalliana.
La coordinatrice, professoressa Elisa Calanchi, dopo il saluto ha detto tra l’altro:
“Lo chiamavano il “Prete buono”, per il suo temperamento, per la sua dolcezza e mitezza, per la sua generosità. Prima di diventare sacerdote era stato Fratello delle Scuole Cristiane, un ottimo educatore che seguiva le orme del santo fondatore San Giovanni Battista della Salle.
In ogni posto dove è passato, nei suoi 81 anni di vita, ha lasciato un impronta indelebile.
Soprattutto i ragazzi della scuola San Filippo Neri lo ricordano con affetto, come quando con il suo sorriso li incoraggiava nel cortile. Al santuario dei Quercioli invece è rimasto fino a che ne forze non glielo hanno permesso al confessionale, spendendo parole buone e affettuose per tutti quelli che si avvicinavano al sacramento. Anche alla casa Ascoli hanno sperimentato la sua giovialità, hanno apprezzato il suo sorriso aperto ai bisogni degli ultimi”.
Anche le altre classi hanno voluto dire la loro preparando, ciascuna, un pannello con disegni, poesie pensieri, declamati nel corso della manifestazione.
“Le parole gentili possono essere brevi e facili da pronunciare ma il loro eco è infinito”.
“Dona perché hai tutto ciò che serve al prossimo. Ama perché l’amore è l’unica cosa che riempirà la tua vita”.
I canti “Gentilezza è” di Renato Giorgi, Silvia Corradini, Renato Giorgi tratta dall’album “Grazie scusa per favore” e “È Gesù la sorgente di vita dell’umanità” del cantautore Giosy Cento, eseguiti dalle voci argentine di tutte le bambine e i bambini della Primaria e dell’Infanzia hanno dato un tocco di gioia in più alla manifestazione.
Chi era Felice Radici? figlio di Giovanni Maria e Margherita Pasquali, nacque a Santa Maria di Bobbio (Piacenza) il 12 luglio 1931. Entrò nel seminario minore dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Grugliasco (TO), quindi nel noviziato di Rivalta di Torino dove emise i primi voti religiosi e divenne Fratello cambiando il suo nome, come si usava allora, in quello di fratel Cesare.
Negli anni seguenti diventò maestro conseguendo l’abilitazione magistrale per insegnare nella scuola elementare, oggi scuola primaria.
Iniziò la sua missione a Viareggio, presso la scuola lasalliana San Paolino, dove rimase soltanto un anno, prima di imbarcarsi per Tripoli, in Libia, dove rimase fino al 1955, presso la scuola La Salle frequentata dai figli degli Italiani residenti a Tripoli.
Al rientro in Italia, fu inviato nella scuola San Filippo Neri di Massa, nella quale gli furono affidati i bambini di prima elementare.
Rimase nella città dei Malaspina soltanto per un anno: sentiva nel cuore la vocazione per il sacerdozio, perciò lasciò la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, composta unicamente da religiosi laici, e iniziò gli studi per diventare sacerdote.
Fu consacrato presbitero il 23 giugno 1960 presso il Santuario della Consolata per le mani dell'allora arcivescovo di Torino cardinal Maurilio Fossati. Celebrò la sua prima S. Messa a Caselle Torinese il 26 giugno 1960.
Venne mandato nel Seminario di Giaveno come insegnante, dal 1960 al 1963, dove fu eletto vice-rettore del seminario per l'anno 1963-1964. In questo periodo si laureò in lettere e filosofia presso l'Università di Torino.
Viste le sue doti per l'insegnamento, venne mandato ad insegnare nel seminario di Bra dal 1964 al 1971, fino alla sua chiusura.
Alla chiusura del seminario venne mandato quale vice-parroco nella Parrocchia della SS.ma Annunziata in Torino, per 10 anni, dal 1971 al 1981, e in questo frattempo conseguì la licenza in teologia presso l'Università Lateranense di Roma e al termine prese la laurea in teologia pastorale.
Durante il suo ministero sacerdotale, ha sempre continuato a insegnare materie letterarie nei Licei di Torino, anche per aiutare economicamente la sorella rimasta vedova con due figli a carico.
Avanti negli anni, fece domanda ai Superiori dell’Istituto dei Fratelli, di poter trascorrere il resto della sua vita presso la scuola San Filippo Neri di Massa dove rimase per alcuni anni continuando ad esercitare il suo ministero sacerdotale presso la chiesa della Madonna della Misericordia di viale Chiesa e la parrocchia dei Quercioli.
Ammalatosi, fu prima curato amorevolmente in comunità dai Fratelli e in seguito trasferito al Centro La Salle, nella casa di Cura di Torino per Fratelli anziani non autosufficienti. Lì morì il 21 dicembre del 2012.
Don fratel Felice, nella sua permanenza a Massa, è stata una presenza affabile e cordiale, culturalmente e religiosamente stimolante.
Nelle foto: il bassorilievo; un’immagine di Don Felice; un momento della cerimonia
Massa: 14 Febbraio 2022
Ufficio Stampa Fratelli Scuole Cristiane Massa
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