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lunedì 5 agosto 2024

RUMORI MOLESTI ED INQUINAMENTO ACUSTICO, I CONSIGLI DI ARPAT.

 

Il personale dell’Agenzia ARPAT è impegnato nelle verifiche dell’inquinamento acustico, nel 2023, ha effettuato misure fonometriche in 66 attività, un numero superiore rispetto agli scorsi anni.  Esaminando i dati emerge che la percentuale di imprese controllate, e risultate non conformi, è pari al 56%. I pubblici esercizi e i circoli privati presentano le maggiori criticità, tanto che il 78% di questi non rispetta i valori limite previsti dalla normativa in materia di acustica. 

 

In Europa, il rumore è classificato come il secondo fattore di stress  dopo l’inquinamento atmosferico e, soprattutto nel periodo estivo, risulta tra gli argomenti che i cittadini segnalano con maggiore frequenza o sul quale richiedono informazioni al nostro ufficio relazioni con il pubblico (URP).

 

Per rispondere ai quesiti più comuni, ARPAT ha predisposto diversi strumenti per informare sull'iter da seguire: l'ente a cui rivolgersi per attivare il controllo ed i vari passaggi che caratterizzano questo articolato procedimento.  La serie denominata "Chi fa cosa in Toscana", predisposta dal settore Comunicazione/Informazione di ARPAT, contiene diversi opuscoli sull’inquinamento acustico. Si tratta di schede composte da un testo di facile comprensione e da un'infografica che sintetizza le informazioni più importanti, distinguendo il rumore proveniente da 

A questi, si aggiunge un ulteriore strumento che fornisce un sintetico quadro su che fare ed a chi rivolgersi in caso di rumori condominiali. Bisogna subito dire che esulano dalle competenze dell’Agenzia: il vociare dei vicini, gli schiamazzi dei bambini, l’abbaiare dei cani, il volume troppo alto di radio e tv, il calpestio con tacchi o zoccoli ma anche i rumori provocati da impianti comuni del condominio, come autoclavi, condizionatori d'aria, ascensori, centrali termiche e simili. 

 

Nel periodo estivo, inoltre, si moltiplicano le manifestazioni, gli spettacoli, i locali che fanno musica all’aperto, che si aggiungono alle discoteche, bar e pub.

Tutto ciò provoca, specialmente nelle ore serali e notturne, proteste e conflitti, che vedono anteporsi i sostenitori del diritto alla quiete a quelli che rivendicano il diritto allo svago ed alla realizzazione di attività ricreativo – turistiche. 

In queste situazioni, che per semplificare chiamiamo “movida”,  il ruolo principale è assolto dal Comune, che autorizza le attività ad organizzare eventi, che possono essere fonte di disturbo acustico, in alcuni casi prevedendo anche deroghe, previo parere dell’Azienda sanitaria locale (ASL).  

 

Infine, in ambito urbano, anche i veicoli ed i motoveicoli che circolano sulle strade o il passaggio dei treni incidono sul "clima" acustico della città. Questa particolare tipologia di rumore può essere mitigato con soluzioni sostenibili ed ecologiche, come quelli studiate dal progetto europeo Life SILENT, che si concentra sulle misure che agiscono direttamente “alla sorgente”, come pavimentazioni a basso rumore, rallentatori di velocità per le strade, smorzatori alla rotaia e freni silenziosi per il materiale rotabile. 

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TRATTO DALLA NEWSLETTER DI ARPAT.


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