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giovedì 7 maggio 2020

TURISMO PUNTO ZERO di Gianluca Iori



Non si parla  di innovazione tecnologica ma del punto 0 del turismo della Provincia di Pistoia, e probabilmente di tutta Italia, a seguito dall’emergenza COVID-19. E’ un dato di fatto,che dopo il 2017 anno di  Pistoia Capitale Italiana della Cultura, la città aveva iniziato a perdere “appetibilità’” turistica con una tendenza in discesa, che però, viste le prenotazioni già pervenute, proprio nel 2020 sembrava invece in leggera ripresa.  Bene e ora come ripartiamo? Di sicuro il settore turistico e culturale, che rappresentano un’ importantissima fetta del Pil nazionale e che sono stati tra i primi a chiudere, ma saranno anche tra gli ultimi a poter riaprire, non sono stati assolutamente presi in considerazione dal Governo. Da considerare che soprattutto nelle città d’arte come la nostra le perdite sono ancora maggiori perché dopo i mesi di chiusura o bassissimo afflusso in gennaio e febbraio, il periodo di maggior concentrazione di visitatori è proprio quello da marzo a maggio con le gite scolastiche e i viaggi di gruppo, che per il 2020 sono state completamente annullate con perdite pari al 100%. Anche se dalla fine di maggio i musei, siti culturali parchi potrebbero riaprire, ma ancora mancano indicazioni sui protocolli da adottare, ci chiediamo per quale tipo di turisti? Infatti il turismo tradizionale è stato completamente stravolto e dovranno essere trovate nuove strategie e nuovi pubblici. Per avere una minima idea dei numeri del turismo basta pensare che in una piccola provincia come la nostra il movimento turistico dei Musei dell’I.R.S.A., Pistoia Sotterranea e Museo e Rifugi della S.M.I. di Campo Tizzoro, e dei suoi Partner come il Parco di Collodi, muovono circa 150.000 turisti in circa sette mesi (alcuni dei siti nel periodo invernale sono infatti chiusi), facendo ricadere sul territorio per ogni biglietto emesso circa € 2.250.000,00 euro. Ma a questo va aggiunto tutto l’indotto legato al turismo culturale: incoming turistico,  spostamenti, pernottamenti, ristorazione, enogastronomia, shopping etc. Numeri importanti, ma poco tenuti in considerazione dalla politica passata e presente. Ora a questo punto visto che questi numeri nel 2020 non ci saranno più cosa succede? Quale sarà il futuro del nostro turismo provinciale? E soprattutto quali possibili proposte per aiutare il settore?
Intanto la nostra prima proposta è un voucher famiglia per il turismo vicinale/locale/di prossimità, pensato in particolare  per i residenti dei luoghi ove insistono i siti, che spesso non sono conosciuti dagli stessi cittadini.
Le nostre proposte  pratiche ed immediate.
Le amministrazioni comunali potrebbe acquistare, utilizzando parte della tassa di soggiorno degli anni passati,  voucher per la visita dei musei, siti culturali, e visite della città con le guide turistiche abilitate in primis per i cittadini di Pistoia, così da far conoscere il nostro patrimonio alle famiglie. Questo per ri-immettere nell’economia locale risorse e per far conoscere ai pistoiesi le proprie realtà culturali, che magari hanno visto il mondo, ma mai l’Altare d’Argento, o una ricca esposizione presente nei Musei Pistoiesi, senza contare che magari passano tutti i giorni sotto un Palazzo e non sanno nemmeno che cosa sia.  Il Voucher permette di attivare anche l’economia della ristorazione locale e farla apprezzare di più, come un weekend speciale per i residenti che si sentiranno turisti nella propria città.
Un secondo aspetto incentivare il già esistente Biglietto Tira l’altro che al momento consente una scontistica per i possessori ad esempio del biglietto di Pistoia Sotterranea e Museo SMI per andare a visitare il Parco di Collodi o le Grotte del vento o il Campanile. Oltre al biglietto cumulativo con il Tesoro di San Jacopo. 
Un settore su cui puntare, anche a livello regionale, è certamente quello dei Cammini ricordando che Pistoia è crocevia di numerosi percorsi di pellegrinaggio, che rappresentano anche un punto di collegamento tra la montagna pistoiese ed il centro città. Dopo mesi chiusi in casa chi non gradirebbe una bella escursione all’aria aperta, con tappa nei Sotterranei di Pistoia dove sono visibili proprio i resti del primo Ospedale del Ceppo nato per i pellegrini, e poi proseguire per la vicina Cattedrale dove ammirare il magnifico Altare d’Argento?
Pistoia è inoltre legata alle vicine città di  Firenze, Lucca, Pisa e Livorno che hanno una tradizionale presenza sulla montagna pistoiese con le seconde case. Sarebbe quindi opportuno realizzare campagne promozionali proprio su questi territori vicini ma ancora poco conosciuti da nostri stessi villeggianti.
Un ulteriore punto di forza potrebbe essere una maggiore sinergia con la città di Montecatini Terme, che da un punto di vista dell’ospitalità offre sempre numeri rilevanti, che potrà proporre al proprio turista la scoperta della vicina città di Pistoia. Potremmo ad esempio pensare a collegamenti tra le due cittadine e tour guidati tra le bellezze medievali pistoiesi e quelli liberty montecatinesi.
Potrebbe questa essere anche l’occasione di creare un’attrezzata area camper, considerando anche che sarà un settore in crescita. 
Auspichiamo che dopo questo periodo di quarantena chiusi in casa, i cittadini avranno ancora più voglia di spostarsi e scoprire il proprio territorio partendo dalle realtà vicine ma spesso meno conosciute.

Arch. Gianluca Iori









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